“Non manterremo le promesse, ma ve lo diciamo prima”

Il comico, cabarettista, conduttore televisivo, cantante e scrittore italiano Gene Gnocchi si racconta in un’intervista esclusiva a Leonardo Vanni, presentando il suo spettacolo, “il Movimento del Nulla”, che andrà in scena venerdì 15 Dicembre, ore 21.15, al Teatro degli Oscuri di Torrita di Siena.

Buongiorno Gene, è un piacere averla qui a Torrita! Conosce già questa zona?

Sì, ci sono venuto qualche volta, non tantissimo, però è una zona che ho frequentato.

La Stagione del Teatro degli Oscuri è entrata nel vivo. Cosa dobbiamo aspettarci da questo spettacolo? Come nasce e perché?

Partecipando alle varie trasmissioni televisive nelle quali ho avuto la possibilità di incontrare vari esponenti della politica italiana, mi è venuto in mente di preparare una convention teatrale, costituendo un partito, un movimento che facesse di nuovo innamorare gli italiani della politica e a tornare a votare.

Abbiamo incominciato con dei piccoli slogan e vedevamo che la gente li prendeva abbastanza sul serio; quello del nostro Movimento è “non manterremo le promesse, ma noi ve lo diciamo prima” e da lì è partito tutto; ci siamo dati tutta una serie di indicazioni che portassero ad un movimento: abbiamo cominciato a costruire l’inno, quindi a strutturare il movimento dal punto di vista organico, i gadget e la proposta politica del manifesto che sarà annunciato a Torrita, perché la gente deve sapere cosa noi abbiamo in serbo per sanità, istruzione, immigrazione, welfare…tutto.

Secondo i dati ISTAT un giovane su quattro non si interessa al mondo della politica e molti di questi non vanno a votare perché sembra che nessuno risponda adeguatamente ai loro bisogni; cosa direbbe loro per convincerli a votare il suo “Movimento”?

Direi loro di venire a Torrita perché, in questo caso, la cosa cambierebbe radicalmente segno e, finalmente, troverebbero la risposta alle domande che mi hai fatto adesso.

Il suo rapporto con la politica nella vita reale.

Il mio rapporto con la politica è quello di uno che ha avuto un padre sindacalista, che conosce abbastanza bene i meccanismi della politica e che se ne è disamorato.

Io mi devo comunque interessare perché ho 3 figli grandi e 2 figlie piccole e vorrei contribuire a consegnare loro un bel futuro.

Il mio rapporto con la politica è di seguire quello che succede e, ovviamente, cercare di educare i figli facendo loro capire che la politica è importante, perché i provvedimenti e le leggi cambiano la vita delle persone e bisogna essere presenti e partecipi quando questo succede.

Considerando il panorama storico politico italiano a chi “ruberebbe” una qualità o un pregio?

Noi in realtà non prendiamo esempio da nessuno; noi nasciamo dal fatto che, come dicevi prima, non ci sentiamo rappresentati da nessuno di questi politici, per noi ognuno ha soltanto dei difetti. Il nostro programma è ripartire da zero: mandare a lavorare le varie Meloni, i vari Conte, La Russa, Salvini, Renzi, Calenda…proprio per azzerare questa tipologia di classe politica.

Durante lo spettacolo sarà accompagnato con la chitarra da Diego Cassani; come vi siete conosciuti?

Ho incominciato a lavorare con Diego quando avevo una band; siamo anche parenti poiché la mia prima moglie era sua cugina, ci conosciamo infatti da più di trent’anni.

È uno dei più bravi chitarristi italiani, però fa un altro lavoro: aggiusta i motori!

L’ho quindi costretto, quasi con la forza, a seguirmi perché è bravissimo e da un po’ di tempo non suona soltanto, ma ha anche delle parti in commedie ed è diventato un elemento basilare dello spettacolo.

Tutti gli spettacoli, infatti, prevedono l’utilizzo di Diego, non solo come musicista ma anche come attore.

Devo dire che questa è per me la più grossa soddisfazione in quanto è di una simpatia unica; sono veramente contento perché ci credevo e mi ha dimostrato che ho fatto bene.

 Dopo 35 anni di spettacoli qual è il segreto per rimanere sulla cresta dell’onda?

Non so neanche se sono sulla cresta dell’onda; io so che mi diverto e fino a quando mi divertirò a salire sul palco a dire delle bischerate e a vedere che la gente partecipa e si diverte, credo che andrò avanti così, sia che davanti a me ci siano mille persone, sia che ce ne siano venti, trenta, quaranta, cinquanta.

Sono il divertimento e la curiosità che mi spingono a fare questo lavoro perché è la mia vita; non è nemmeno più un lavoro!

Ultima domanda: un appello ai suoi futuri elettori ed elettrici per partecipare a questa convention.

Se siete stanchi di andare a votare al seggio provate a venire a teatro e cambierete idea!

 LEONARDO VANNI

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra newsletter

Rimani sempre aggiornato su tutte le nostre attività.

Cliccando sul pulsante "Iscriviti", dichiaro di aver letto e accettato la Privacy Policy di Compagnia Teatro Giovani Torrita A.P.S.