Grande attesa per il sesto appuntamento della Stagione Teatrale del Teatro degli Oscuri di Torrita di Siena diretta da Laura Ruocco: “Finché mela non ci separi”; diretto ed interpretato da Matteo Milani, Lara Balbo e Federico Tolardi.
“Finché mela non ci separi” si rifà ad uno dei testi moderni più belli mai scritti, dove viene posta l’attenzione sull’unico vero motore che unisce gli esseri umani per quanto diversi possano essere: l’amore.
L’opera è una libera rivisitazione de “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain: quest’ultimo racconta l’incontro tra Adamo ed Eva in chiave umoristica seppur commovente.
Adamo ed Eva, chi erano, come si guardavano, erano così tanto diversi da un uomo e una donna dei giorni d’oggi?
Un uomo, Adamo. Una donna, Eva. Quindi una coppia, migliore amico di lui e di lei, testimone di nozze, confidente, padrino di battesimo dei figli, guida spirituale, compagno di bevute, terapista di coppia all’evenienza, postino, tecnico della caldaia, consulente immobiliare, insomma l’Alfa e l’Omega.
Una piccola piramide sociale che ha come base Lui e Lei in un continuo tendere verso il vortice, alla ricerca di approvazione, confidenza, consolazione, sfogo, pace.
In un’epoca in cui l’amore eterno sembra passato di moda sia come mito romantico, sogno degli adolescenti, che, come semplice motore per la convivenza umana, è necessario rinnovarne la speranza.
Il frutto proibito ossia la caduta dell’Eden, la crisi in cui ogni relazione può ritrovarsi, l’errore quindi, sarà per loro stimolo per giungere ad una vera e profonda conoscenza reciproca.
Il segreto è la tolleranza che, nell’accettazione delle reciproche fastidiose diversità, consente di raggiungere il traguardo faticoso di una vita in comune.
L’amore è una piacevole conquista, non un idillio.
L’idea della messa in scena nasce da due esigenze: da una parte la necessità di raccontare la bellezza e la complessità del rapporto tra gli esseri umani, in questo caso tra uomo e donna, dall’altra quella di portare lo spettatore all’interno di una dimensione metaforica dove l’uomo e la donna diventano due stereotipi che spingono sull’acceleratore delle proprie nevrosi e peculiarità.
Come detto siamo in una dimensione metaforica, tutto prende vita all’eccesso tanto da essere rappresentato nella sua vera essenza.
La battaglia è vera battaglia, l’amore è l’amore dei film romantici in bianco e nero, la complicità assume le sembianze dell’amico immaginario con cui parlavi da bambino.
Perché Adamo ed Eva? Perché sono temporalmente distanti da noi, perché si fanno carico, con leggerezza, del giudizio che abbiamo alimentato in secoli di evoluzione verso l’altro, perché rappresentano l’ironia della vita che ci “costringe” a convivere in uno spazio “finito”, la Terra, e ci esorta a combinare qualcosa di bello tra noi.
L’inno all’amore e alla sua complessità si tramuta sul palcoscenico del Teatro degli Oscuri in uno spettacolo divertente, ironico ed originale.
In occasione di questo appuntamento, l’enoteca “Sa..Vino” organizzerà un momento aperitivo tra la fine del primo spettacolo e l’inizio del secondo; ritorna così una tradizione: quella di “vedersi e ritrovarsi a teatro”, che aveva accompagnato il cartellone delle stagioni torritesi fino al periodo della pandemia.
Per info e prenotazioni potete contattare il 380 194 4435, mandare una mail a info@teatrogiovanitorrita.it oppure prenotarsi sul sito www.teatrogiovanitorrita.it
LEONARDO VANNI
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