Conosciuta più per le due grandi manifestazioni del Palio dei Somari e del Torrita Blues, Torrita di Siena, cittadina della bassa Senese, racchiude all’interno delle mura dell’antico borgo un piccolo teatro che rappresenta un esempio di come possa trasformarsi, grazie all’entusiasmo ed alla dedizione di chi vi partecipa, in una realtà in cui è possibile fare cultura ed offrire dei servizi importanti per tutta la comunità.
Chiunque l’ha vissuto sa che in una piccola città teatro e cinema sono un luoghi di incontro, un’agorà in cui contatti umani, confronto e cultura si intrecciano. In definitiva sono quei luoghi che contribuiscono alla costruzione della identità di una persona e che al tempo stesso permettono di aprirsi al mondo esterno.
L’avvento della televisione, ha provocato una flessione a tutto questo, soprattutto in una piccola realtà quale è la nostra piccola cittadina.
Quando l’amministrazione comunale ci ha chiamati per affidarci il ‘palinsesto’ e la gestione della stagione teatrale 2014-2015, eravamo già nel mese di novembre inoltrato, abbiamo pensato subito al teatro come luogo d’incontro e di confronto di idee e cultura, con l’intento di ‘far uscire’ nuovamente le persone da casa, consapevoli che in teatro si opera senza rete e dove le persone avrebbero potuto incontrarsi e parlarsi e magari anche essere protagonisti e costruire gli spettacoli loro stessi.
È nata così l’idea di dare un nome alla stagione affidandoci allo slogan #civediamoateatro nel quale è racchiuso tutto quello che è l’intento per la nuova stagione teatrale.
Aiutati anche dalle ridotte dimensioni che lo rendono un luogo accogliente, al teatro degli Oscuri si è respirato e si continua a respirare un clima familiare, aria di casa. L’interazione con il pubblico è stata diretta, affettuosa e solare e questo ha fatto si che possa essersi sviluppato e cresciuto un pubblico affezionato che ha contribuito ogni volta a creare una atmosfera ed un dibattito sincero prima e dopo lo spettacolo.
Il momento della degustazione prodotti locali si creata anche sinergia con le aziende del territorio che hanno presentato i le loro specialità ad un pubblico interprovinciale che si è incontrato in un ambiente familiare.
L’esperienza ha avuto un inizio non facile, anche perché si ha il bisogno prima di tutto di imparare come si gestisce un teatro aperto al pubblico: dall’organizzazione dei biglietti, ai rapporti con le compagnie e gli artisti, dalla promozione pubblicitaria alle competenze amministrative per la gestione di contratti, sponsorizzazioni e rapporti con l’amministrazione comunale. In tutto questo, un aiuto importante e assolutamente competente, è venuto dalla direzione artistica affidata a Laura Ruocco, che è stata capace di formare una grande squadra di giovani ed anche meno giovani, consapevoli dell’incarico loro affidato ed entrati a far parte di una piccola comunità a cui alimentano il desiderio di spegnere la tv e di andare a teatro.
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