Repliche alle 19:00 e alle 21:15
Scritto e interpretato da Francesco Zaccaro
regia di Ivano Picciallo
disegno luci Joseph Geoffriau
scene Alessandra Solimene
Produzione IAC Centro Arti Integrate – Malmand Teatro
I filo non è ciò che si immagina. Non è l’universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso. E’ un mestiere. Sobrio, rude, scoraggiante.[Philippe Petit]
Una sedia. Una tomba. Una montagnola di terra. Un resto dove tutto “sta scritto”: L’Amleto. La morte è li davanti e guarda. Le tombe aspettano di essere riempite di personaggi. L’attore in scena detta i tempi di un dramma cosciuto e tenta di ripercorrerne i passaggi cruciali cercando di improvvisare delle evoluzioni su un filo immaginario, sospeso tra realtà e finzione, teatro e rappresentazione, vita e morte, autore e personaggio.
E’ farsa? E’ Grottesco? E’ Clownesco? Tutto è rappresentazione. Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakesperiano è necessaria perché l’attore arrivi a concludere il gioco, “togliersi il naso rosso”, a morire. Il personaggio muore, non l’uomo, che ha ancora qualcosa da dire alla madre defunta. E’ a lei, sulla sua tomba, che vomiterà addosso parole segrete, logorate dal buio, insudiciate da troppi silenzi. Confessa.
Tutto questo “sembra”, perché questo è recitabile. E’ la veste, o la scena, del dolore. Quello che è in me e va oltre lo spettacolo. [Philippe Petit]
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